Consigli d'uso

Questo blog è diventato ormai relativamente lungo. Scorretelo in basso! Vale assolutamente la pena, vedere i post meno recenti, sono i più istruttivi. Sono i post il cui messaggio ha stimolato la realizzazione di questo blog. La consultazione è consigliata, dal basso, verso l'alto!
Vi ringrazio per il vostro tempo, e vi riavverto.. alcune immagini sono forti... ma, per loro natura, capaci di impedire alla vostra "vena" di chiudersi, e salvare una vita.


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giovedì 17 dicembre 2009

Mettiti al suo posto !


Ecco un altra stupenda pubblicità progresso proveniente dall' Australia. Perchè il motociclista zig zaga? Provate a mettetevi nei suoi panni per scoprirlo, tra buche, segnaletica scivolosa, auto che si mettono in mezzo, camion che tagliano la strada... buona visione!


Un grazie a Massimo Maxmoto per la segnalazione e a Lorenzo Borselli per averlo condiviso su Youtube!

lunedì 14 dicembre 2009

Perchè il casco integrale è meglio del casco jet

Perchè il casco integrale è migliore di un normale casco Jet?
Ve lo può spiegare chiaramente Emanuele Filiberto. Fortunatamente sta bene, solo qualche escoriazione e qualche punto, il tutto guaribile in un mese di tempo.


QUI l'articolo completo (fonte e immagine Tgcom)



Video incidente: concorso di colpa?

Ecco perchè non andare forte in strada. L'imprevisto è sempre dietro l'angolo, e il tempo per reagire non è mai abbastanza.

mercoledì 18 novembre 2009

Guard rails assassini: Un video che fa riflettere


E' vero. ora per legge i guard rails installabili saranno solamente quelli pro motociclisti, una grande vittoria.
Rimane il problema delle migliaia di km di guard rails già montati sulle nostre strade. i nostri nipoti, forse, troveranno giovamento dall'ultima legge... per il momento, dobbiamo tenere ben presente che i nostri nemici, quelli letali, sono ancora lì

video di audiozona

lunedì 9 novembre 2009

La strada non è posto per correre!

Video geniale, prodotto in Australia per convincere i centauri a non correre per strada.

"The Road is no place to race"



"Se avessi incontrato in pista gli stessi ostacoli che voi incontrate per strada.. probabilmente sarei morto" Mick Doohan, 5 volte campione del mondo di GP 500cc

Incidenti: i peggiori 6 mesi di sempre.



Già.
Quest'anno sono passato indenne attraverso i peggiori 6 mesi di sempre.
Non sto parlando di crisi, di salute, di intolleranza, di guerra.. sto parlando di passione.
Per molte di queste vittime, non si trattava neanche di passione, magari.
Forse loro vivevano le due ruote in maniera meno ossessiva della mia.
Forse per loro erano soltanto un mezzo di trasporto, da usare come un auto.
Forse alcuni di loro, erano appassionati quanto a me.
Forse, addirittura, alcuni lo erano di più, se possibile.
Di sicuro... sono tanti, troppi... e purtroppo questa volta anche giovani.

Devo fare una premessa necessaria.
Vivo in una zona stupenda. Massa Carrara. Mare, monti, colline.... che tradotto nel punto di vista del mototurista, diventano "città, strade costiere, strade montane, strade panoramiche" che specialmente in primavera e in estate si riempiono di tutti i tipi di motociclette, dalla custom alla ipersportiva, agli scooter, siano essi anni vespe anni 60 o scooter a tre ruote.
Di sicuro i nomi come "Passo della Cisa", "Passo del Bracco", "Passo del Vestito", "Passo del Lagastrello", sono conosciuti dalla quasi totalità dei centauri della zona, e da alcuni anche temuti, (giustamente) sia per le condizioni delle strade, sia per il traffico fin troppo "sportivo" di alcuni periodi dell'anno, sia nel ben più deprecabile caso di gasolio deliberatamente versato sulla strada per mettere in difficoltà e in serio pericolo gli odiati motociclisti che transitano rumorosamente davanti casa.. (parlo dei casi del gasolio a Montelungo Superiore nel 2008 e dell'olio sul passo del bracco nel 2009).
Queste sono le premesse. Chi è un motociclista navigato può già vedere in questo motivi di pericolo.. ma purtroppo il caso non si limita a questo.

Già... perché quest'anno ben quattordici lenzuoli sono stati stesi sull'asfalto, tra la mia provincia e la vicina Val di Magra, un ecatombe senza precedenti.

il 31 Maggio, un ragazzo di 29 anni che tornava da vedere il GP del Mugello, forse a causa di un sorpasso sbagliato ad alta velocità, si è schiantato contro il guard rail centrale nell'A12.
il 13 Giugno, un uomo di 45 anni, per cause imprecisate, alle 4 di notte ha urtato il rialzo di una rotatoria ed è andato dritto, contro la transenna para pedoni, al centro di Avenza.
il 28 Giugno, uno scontro frontale tra una moto e una vespa a Montelungo, ha causato un deceduto sul colpo di 37 anni, e un ferito grave, di 47, che, anche se portato con l'elisoccorso all'ospedale Santa Chiara di Pisa, non ce l'ha fatta.
il 29 Giugno, a Massa, uno scontro tra uno scooter e un auto, e un altra vittima, di 69 anni.
il 19 Luglio, un padre di famiglia di 35 anni, perde inspiegabilmente il controllo della sua moto nella rampa di immissione nell' A12, a una centinaia di metri dal casello.
il 2 Settembre, a 500 metri da casa mia, un uomo di 51 anni di ritorno dal mare, perde il controllo della sua moto e si schianta contro il camion che svolge la pulizia strade. La vera tragedia è che con lui stava la figlia della sua compagna, una ragazzina di 15 anni, appena venuta in Italia dalla Romania.
il 5 settembre a Sarzana, durante il giro della Lunigiana, una delle moto della staffetta del Giro si è schiantata contro ad un auto, mentre questa eseguiva una letale inversione a U. Il centauro di 47 anni è morto sul colpo.
l'11 settembre a Pian di Follo, un altro padre di 2 figli, di 42 anni si è scontrato contro un auto. Il conducente dell'auto è risultato sotto l'effetto di sostanze stupefacenti.
il 2 ottobre un ragazzo di 26 anni, ha perso la vita in sella alla nuova moto ritirata solo 2 giorni prima, nei pressi del borgo di Montemarcello.
in quei giorni ho avuto notizia di un altro incidente, uno scontro frontale tra due moto in provincia di La Spezia, dove uno scontro frontale avrebbe causato un morto, e la perdita di una gamba da parte della passeggera di una delle due moto. Questa è l'unica notizia di cui non ho la certezza totale sulla veridicità, e mi auguro sia inesatta.
Di un altra notizia, invece, sono certo.
Il 10 ottobre, di ritorno da un compleanno di un amico motociclista, ho trovato del traffico intenso, con tanto di luci segnaletiche. Si era verificato da poco un incidente. Il casco a terra accanto al guard rail, purtroppo era eloquente. Un ragazzo su una 125 è caduto, e la ragazza che aveva come passeggera, sbalzata di sella, è andata a colpire il guard rail, rimanendo in coma, e morendo 2 giorni dopo. Aveva 14 anni.
Le cause sono in corso di accertamento, ma pare che il ragazzo sia caduto per evitare un uomo di colore che stava attraversando la strada (in equilibro precario)su di una bicicletta senza luci, (in un punto di strada poco illuminato). Pare che l'uomo sia stato colpito ma che ciò non gli abbia impedito di scappare per i campi limitrofi. Come detto, comunque, la Polizia Stradale sta ancora accertando le cause.
il 13 ottobre, a Massa, una donna di 48 anni in scooter ha tamponato un furgone vetrato morendo sul colpo.

Questi sono stati i peggiori 6 mesi di sempre sulle nostre strade.

Mai ho sentito, di 14 persone morte in 6 mesi, tutte in sella a motocicicli. 1 persona ogni 12 giorni, è un prezzo troppo alto da pagare.
I mezzi, le condizioni delle strade, il traffico intenso, la nostra più totale mancanza di cultura della sicurezza e le distrazioni alla guida di automobilisti ignari dell'esistenza di utenti delle due ruote, rendono sempre più pericoloso l'utilizzo dei nostri mezzi.. al di là della pericolosità del mezzo stesso.
Nella mia provincia, quasi 7/10 degli incidenti rilevati dalla Polizia Stradale vedono coinvolti conducenti di mezzi a due ruote. Sopratutto Scooter. Sopratutto in città. Sopratutto con casco non integrale. Sopratutto senza giubbotto con protezioni. Sopratutto senza paraschiena.

Ma sopratutto... sempre con una famiglia e amici lasciati a raccogliere i pezzi, nei casi più gravi.
Proteggetevi con dell'abbigliamento tecnico, se non per voi, fatelo per chi vi vuole bene. Tenete vigili i vostri occhi, anche quando guidate l'auto. Anche quando andate tranquilli al mare... e state doppiamente attenti mentre andate al lavoro o tornate a casa. Mai abbassare la guardia. Mai andarsela a cercare.
Usate la testa, più che potete, di sicuro non può fare male.
Non ve lo dice un santo, non ho la pretesa di esserlo.
Ve lo dice un diavolo che col passare del tempo ha imboccato la strada del farsi un esame di coscienza e dell' aumentare la propria sicurezza, sia attiva che passiva, e che, ogni volta che gira la chiave, si ripromette di non esagerare e di stare all'erta. Perdere un amico in moto può fare anche questo.
Purtroppo.

Indice e medio a V,
Leonardo Tongiani.


martedì 20 ottobre 2009

Io dissuado: video dell'evento (Roma 11/10/09)


Ecco il video del momento clou dell’evento IO DISSUADO, promosso dalla Fondazione
Ania per la sicurezza stradale, che si è svolto a Roma l’11 ottobre scorso.




Per maggiori informazioni visitate il sito
www.iodissuado.it.

lunedì 5 ottobre 2009

Io dissuado


http://www.iodissuado.it/

“Io dissuado” - Campagna di sensibilizzazione per promuovere comportamenti di guida prudenti promossa da Fondazione ANIA per la Sicurezza Stradale

Vieni anche tu a fare il "Dissuasore" - Roma, via dei Cerchi - 11 ottobre 2009



Tutti i cittadini possono diventare “Dissuasori” per contribuire a ridurre drasticamente il numero di morti sulle strade – La Fondazione ANIA per la Sicurezza Stradale, costituita dalle compagnie di assicurazione con il fine di realizzare iniziative concrete volte al miglioramento dei livelli di sicurezza sulla strada, promuove Io Dissuado, un progetto che ha l’obiettivo di dissuadere da comportamenti scorretti alla guida come l’alta velocità e l’alcool. Nonostante gli sforzi e le sinergie messe in atto per contrastare le migliaia di morti sulle strade l'Italia, più di altri grandi Paesi europei, è ancora lontana dal traguardo UE di dimezzare, entro il 2010, le vittime di incidenti stradali.
Il progetto vuole essere un atto concreto per affrontare tale emergenza: ogni giorno in Italia si verificano 633 incidenti stradali, che provocano 893 feriti e 14 morti, ben 5.131 vittime nel solo 2007. Nello stesso anno, nel nostro Paese si sono registrati 500 morti in più della Francia, 1.300 in più della Spagna, 2.000 in più del Regno Unito e 180 in più della Germania. Io Dissuado ha l’obiettivo di dissuadere da comportamenti di guida scorretti nell’ottica che “chi guida male può uccidere anche te”. Il progetto vuole informare e sensibilizzare opinione pubblica, esperti, opinion leader e istituzioni sul tema della sicurezza stradale, incoraggiando un comportamento alla guida prudente, stigmatizzando atteggiamenti scorretti, come la velocità e la guida in stato di ebbrezza. “Dobbiamo aver chiaro che in Italia la vera emergenza è rappresentata dalle tragiche cifre della mortalità sulle strade - dichiara Sandro Salvati, Presidente della Fondazione ANIA per la Sicurezza Stradale -. E’ come se ogni dieci anni sparisse un’intera città italiana grande come Pordenone o Avellino. Davanti alla tragedia di questi dati, tutti abbiamo il dovere di batterci, di fare ancora di più per ridurre drasticamente gli incidenti che, dramma nel dramma, coinvolgono così tanti giovani. Solo attraverso l’intervento di tutti, dalle Istituzioni al singolo cittadino, si potrà ridurre drasticamente il numero di morti sulle strade”. Il progetto Io Dissuado della Fondazione ANIA per la Sicurezza Stradale vuole essere un impulso a creare un movimento d’opinione sul grave problema dell’incidentalità stradale. Il concept della campagna di comunicazione è molto forte, capace di creare impatto e riconoscibilità, e ruota attorno all’immagine di persone comuni - i “Dissuasori” - che diventano testimonial e protagonisti di una denuncia, di una manifestazione di impegno civile e di un nuovo comportamento sociale. Il progetto si declina attraverso una campagna stampa sulle maggiori testate nazionali e locali e altre iniziative rivolte ai cittadini. L’invito della Fondazione ANIA è quindi quello di adottare comportamenti prudenti e di diventare protagonisti di una battaglia quotidiana e costante contro i comportamenti scorretti alla guida. Tutti possono diventare Dissuasori umani e sensibilizzare l’opinione pubblica verso un’emergenza che provoca all’anno più vittime di una guerra. Per diventare “Dissuasori” basta registrarsi sul sito http://www.iodissuado.it indicando di voler partecipare in quanto motociclisti.

Nel 2007, a causa di incidenti stradali, sono morte oltre 5000 persone. Di queste, circa 1500 erano motociclisti o zavorre (circa il 30 %). Sarebbe importante che molti di noi si registrassero sul sito http://www.iodissuado.it evidenziando di appartenere alla categoria dei bikers e, per chi può, anche esserci fisicamente l'11 ottobre a via dei Cerchi a Roma, magari vestito con abbigliamento tecnico e casco. Così potremo dire e far vedere che noi non vogliamo più rientrare in quel maledetto 30%!

http://www.iodissuado.it/

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venerdì 2 ottobre 2009

Mettici la testa: CASCO

Questo video di Mettici la testa (guardate ogni singola puntata, ne vale la pena fino all'ultimo decimo di secondo), è dedicato al Casco e a chi non lo usa.
Ciò che ancora una volta sconcerta, è la demenza dei giovani intervistati.
Il casco non viene messo perchè sennò si rovina la pettinatura. La pettinatura? Certe volte viene da pensare che l'anguria che viene usata come dimostrazione, sia più piena delle teste vuote di quei ragazzi.
Buona visione, e andate tranquilli, non ci sono scene d'effetto. Solo manichini gialli.

Mettici la testa: VELOCITA'


Questo video è tratto da un programma di Rai Educational, appunto "Metticilatesta", e fa capire come la velocità sia la causa diretta del 50% degli incidenti.


Se riuscissimo ad abbassare la velocità media di soli 3 km/ora in Europa, si risparmierebbero 6000 vite e 20 miliardi di euro di spese sanitarie, nel totale europeo. Sono cifre da capogiro.

In questo video ci sono immagini di incidenti riprese dalla telecamere di Autostrade per l'Italia. Non ci sono immagini dirette di lenzuoli o corpi a terra, ma c'è il video del momento in cui ogni incidente è avvenuto. La peculiarità è il far vivere il momento in cui si aspettano le ambulanze. Se prima la velocità era elevata, a 0 km/h tutto assume un altro significato.
Se siete molto impressionabili, non guardate questo video.
E' un video che colpisce nel vivo, e proprio per questo è utile a capire.

mercoledì 30 settembre 2009

Moscerini.. niente di più

Questo è il senso di questo simpatico (ma amaro) spot commissionato dalla NMCU (Norwegian Motorcycle Union), per evidenziare quanta poca considerazione abbia il mondo a quattro o più ruote dei motociclisti.
Bugs, insetti... o moscerini, ecco come veniamo trattati.
Buona visione, e buona risata... amara.

martedì 22 settembre 2009

Ecco le barriere «salva-motociclisti»

Questo articolo ci comunica un rischiaramento delle nubi che gravano sui nostri caschi.
proviene dalla sezione "Motori" del Corriere della sera...

...FINALMENTE!



Migliore aerodinamica e nuovi materiali: i guard rail di nuova concezione resistono meglio agli urti.

Un test mirato sulle due ruote per le nuove barriere «salva-motociclisti» (Anas)
MILANO - Le strade italiane saranno più sicure per gli utenti delle due ruote. E' la promessa dell'Anas che annuncia l'installazione in tempi brevi di nuovi guard rail già ribattezzati «salva-motociclisti». Le nuove barriere, tecnicamente denominate H2-bordo laterale SM» recepiscono criteri di costruzione che tengono conto dei diversi effetti che l'impatto può avere sui diversi tipi di veicolo in caso di incidente e uscita di carreggiata.

I NUMERI DEGLI INCIDENTI - L'attenzione ai motociclisti nasce dall'osservazione delle statistiche sui sinistri in Italia che dicono come i «centauri» siano il 16% delle vittime complessivi di incidenti, nonostante i loro spostamenti sulla rete stradale nazionale rappresentino non più del 2%. Non solo: un motociclista ha una probabilità di morire, a seguito di un incidente, di 30 volte superiore rispetto a quella di un automobilista.

CRASH TEST PER LE DUE RUOTE - Per mettere a punto le nuove barriere sono stati effettuati anche dei crash test con dei manichini antropomorfi, gli stessi che si usano nei test per l'omologazione delle vetture. E si è tenuto conto delle reazioni degli stessi dummies nella messa a punto progettuale delle nuove barriere. Che all'apparenza sono simili alle altre, ma hanno un'aerodinamica e un sistema di distanziatori dai paletti studiati proprio per minimizzare gli effetti di un impatto. L'obiettivo è stato quello di creare una maggiore capacità di contenimento dello spostamento che la barriera subisce in seguito all’urto, per ridurre lo spazio necessario al suo funzionamento. Le barriere di sicurezza attualmente disponibili sul mercato, infatti, richiedono uno spazio a margine della carreggiata non sempre disponibile, come nel caso delle strade non ammodernate, che può costituire il presupposto per protezioni inadatte ad urti al di sopra di una certa velocità. Il fatto che le nuove barriere possano essere installate anche dove non ci sono grandi spazi disponibili rende di fatto possibile una loro diffusione praticamente ovunque.

I nuovi distanziatori a testa di gatto (Anas)

DISTANZIATORI «INTELLIGENTI»- La maggiore presenza di acciaio le rende più costose di quelle attualmente in circolazione. Ma proprio il minore spazio di spostamento che esse richiedono rende i nuovi dispositivi complessivamente più economici. Sarà infatti necessario acquisire quantità di terreno inferiori alle spalle delle barriere stesse, la qual cosa garantisce notevoli risparmi che vanno a compensare il maggior prezzo di fabbricazione. Fino ad oggi, invece, si è puntato a realizzare barriere con materiali sempre più leggeri, che per garantire adeguata sicurezza richiedevano un maggiore spazio di contenimento, la cui acquisizione era ovviamente a carico del gestore delle strade. Inoltre, l'introduzione del nuovo supporto consentirà di utilizzare un distanziatore universale - una delle innovazioni legate alle nuove barriere, un nastro d'acciaio sagomato a testa di gatto che ritarda tra l'altro l'impatto del nastro sul paletto permettendo una maggiore dispersione dell'energia dell'urto - per l'intera rete Anas, con una conseguente razionalizzazione dei costi di magazzino per i pezzi di ricambio. I nuovi guard rail - ideati dal Centro sperimentale di Cesano dell’unità ricerca ed i nnovazione dell’Anas, diretto dall’ingegner Eleonora Cesolini, - potranno essere utilizzati, secondo i nuovi criteri, da tutte le aziende omologate e certificate.

«OBIETTIVO: MENO MORTI» - Si dice soddisfatto il presidente dell’Anas, Pietro Ciucci: «L’Anas ha posto l’accento sul miglioramento della gestione della rete esistente, individuando criteri, azioni e attrezzature specializzate ispirate alla più avanzata tecnologia stradale, a servizio del miglioramento della sicurezza attiva e passiva delle strade esistenti. Per primi in Italia abbiamo pensato anche ai motociclisti nella progettazione di un dispositivo di sicurezza, in modo da contribuire a ridurre la mortalità degli incidenti per questa categoria di utenti. L’installazione delle nuove barriere potrà avvenire progressivamente sulla nostra rete».


18 settembre 2009


Grazie al mitico MaxMoto per averlo segnalato!

giovedì 18 giugno 2009

Un anno di incidenti (06/08 - 06/09)

E' in città che siamo più vulnerabili. Quando non ce l'aspettiamo, quando abbiamo la guardia abbassata, quando non mettiamo il paraschiena perchè tanto andiamo ai 50, quando siamo tranquilli perchè siamo con lo scooter e non con la moto... quando andiamo a pranzo dalla nonna a 900 metri da casa e una ragazza ci taglia la strada "scusa non ti ho visto".. nonostante andassimo ai 40 all'ora e non facciamo in tempo nemmeno a frenare, rompendoci il gomito, a 100 metri da casa... come accaduto recentemente, per fortuna non a me, ma in uno dei tanti casi di cui, per fortuna non si legge sui giornali perchè non gravi, e che quindi aumentano le cifre dei feriti della strada, uno in più nei numeri non contati nella seguente ricerca. Un costo sociale enorme, ma di cui non interessa a nessuno. nemmeno in campagna elettorale... e questo fa pensare.

Di seguito riporto integralmente l'articolo apparso sul sito della Volkmann - Rossbach Italia, azienda impegnata da anni nel fronte della sicurezza, e che settimanalmente stila un rapporto degli incidenti occorsi nel nostro paese.
Un compito che nessun'altro fa.
Indice e medio a V a tutti coloro che lavorano in questa azienda, di cuore.

Un anno di monitoraggio degli incidenti motociclistici: ecco le cifre PDF Stampa E-mail
venerdì 12 giugno 2009
Image10 giugno 2008-10 giugno 2009: un anno di monitoraggio degli incidenti che vedono coinvolti i motociclisti, così come segnalati su internet, dà un quadro interessante, per quanto preoccupante, sulla sicurezza degli utenti a 2 ruote.

Per quanto la nostra rassegna ovviamente non abbia rigore scientifico, a distanza di 12 mesi abbiamo voluto provare a fare un bilancio da cui emergono trend su cui riflettere: circa il 62% degli incidenti sono accaduti al Nord, solo il 13% al sud e Il 16% al centro, e il 9% nelle isole. Oltre il 56% è avvenuto su strade urbane, mentre il 18% su strade statali, il 19% su strade provinciali, l’1% sulle strade regionali, il 4% sulle autostrade, il 2% in tangenziale. Circa il 12% delle morti è stato provocato dall'impatto contro un guardrail. I centauri deceduti sono in totale 428, mentre i feriti 242.


Vai al monitoraggio settimanale incidenti motociclistici.

Clicca sui grafici per ingrandire:

Monitoraggio Incidenti Motociclistici - Grafici

Monitoraggio Incidenti Motociclistici - Grafici

Monitoraggio Incidenti Motociclistici - Grafici

Monitoraggio Incidenti Motociclistici - Grafici


tratto da QUI

Buona guarigione, Giuly!
Leonardo Tongiani
Play by FoxSaver®

lunedì 8 giugno 2009

La GDF scopre 25 tipi di casco irregolari


Foto Coraggio - archivio Asaps

(ASAPS), 4 giugno 2009 – Una serie di controlli, effettuata tra marzo e maggio, dalla Guardia di Finanza di Genova ha portato alla scoperta di 25 tipi di caschi irregolari. Questi caschi sono pericolosi in quanto non garantiscono gli standard di sicurezza, con rischio elevato per chi li usa. Infatti, in caso di incidente, la protezione non è quella garantita dalla omologazione, con possibili gravi conseguenze per l'incolumità di chi lo porta. Inoltre l'omologazione non viene riconosciuta in caso di incidente provocando un possibile contenzioso con le compagnie di assicurazione. Nel caso si abbia un casco di quelli risultati irregolari ecco cosa fare:
- consegnare il casco pericoloso alle forze di polizia;
- il rimborso e la sostituzione del casco vanno richiesti al rivenditore che lo ha venduto (in quanto responsabile in solido ai sensi del codice del consumo), il quale potrà rivalersi sulla ditta produttrice che lo ha immesso sul mercato.
Non bisogna dimenticare che chi circola con un casco non omologato, oltre ad andare incontro al sequestro, se fermato dalle forze di polizia, potrebbe essere sanzionato con conseguente “fermo” del veicolo e interruzione del viaggio per fornirsi di un altro casco.

Questo l'elenco dei codici di omologazione a rischio: -E3052075/P, E3052078/J, E3052171/J, E3052187/P, E3059114/P, E3059177/J; -E24050004/J, E24050005/J, E24050006/J, E24050007/J, E240500010/J, E24050106/J; -E13050094/J, E13050098/J, E13050103/J, E13050120/J, E13050133/J, E13050134/J, E13050144/J, -E13050164/J, E13050192/J, E13050193/J. (ASAPS)

venerdì 5 giugno 2009

Campagna Olandese: Non farti sorprendere dai motociclisti!

Questo video molto simpatico, viene dall'Olanda, e il suo messaggio è molto semplice... Visto che i motociclisti sono meno facili da vedere di un automobile, non fatevi sorprendere! guardate meglio!


lunedì 27 aprile 2009

Un Decalogo (+1) per guidare con la testa


Un pò di consigli utili, non guastano mai.

Qui ne ho messi alcuni, quelli che trovo più efficaci nella guida su strada.

1) Prima di salire in sella, pensare: "Prometto, prima di accendere il motore, di accendere il cervello".

2) Mentre "la vena" rischia di chiudersi, ricordare di "Non correre più veloce del tuo angelo custode".

3) Guidare come in una partitata a scacchi, dove bisogna prevedere le mosse del nostro avversario, che purtroppo è sleale, ed effettua mosse impreviste e non consentite. Specialmente in città.

4) "Fare finta di essere invisibili", così non si da per scontato di essere visti dagli altri, anche quando abbiamo la precedenza.

5) Rallentare comunque agli incroci, anche se si ha la precedenza, non è una premura eccessiva, specie quando ci sono persone che fumano, ascoltano musica a palla, e contemporaneamente parlano al cellulare, mentre guidano.

6) Se io tratto bene la moto, essa tratterà bene me... e se la conosco minuziosamente, saprò riconoscere una perdita o un comportamento anomalo, che altrimenti non noterei, quindi lavare spesso la moto, curarne la lubrificazione, la manutenzione, e il controllo della pressione, è un dovere.... ma col tempo diventa un piacere.

7) Tenere un margine di sicurezza, ulteriore, oltre al normale margine "da strada", può aiutare. Il guasto meccanico è sempre in agguato, ed è infido e inaspettato. Quel metro in più può salvare. Anche quel centimetro in più.

8) Sulla sicurezza non si risparmia, mai. Casco con anello a doppia D, giubbotto, guanti, paraschiena, stivali, pantaloni, o ancora meglio tuta.

9) Fondamentale è la fisica.. "E uguale a Un mezzo emme vù quadro"...L'energia cinetica aumenta in maniera quadratica rispetto alla velocità! vai al doppio? freni nel quadruplo dello spazio!

10)La regola forse più importante, da ricordare in strada, quando arriva un altro centauro, è che ad arrivare primi in cima al passo, non guadagnamo nulla.E' sensato rischiare di sacrificare l'uso delle gambe o peggio, la tetralgia, (o ancora peggio) per arrivare prima di un emerito sconosciuto? e poi? davanti a che pubblico? per quale gloria? le gare si fanno in pista, e, per chi non ha i mezzi.. non si fanno. Si sognano, finchè la buonasorte non le permetterà!

eppure...
Riportare alla mente foto di guardrail insanguinati, o immagini di incidenti mortali, può fare tornare in se, quando "la vena" si chiude.. ma purtroppo, ricordare un amico scomparso in sella, è il freno migliore che esista, per tenere a freno i diavoli che salgono in sella con noi, ogni volta che giriamo quella meravigliosa, maledetta manopola.

Indice e medio a V,
Leonardo Tongiani.

giovedì 16 aprile 2009

Ancora un dramma su due ruote. Mettete il paraschiena.

La settimana scorsa su un social network, ho letto queste parole riportate la Massimo, conosciuto in rete con il nick di MaxMoto, già coautore del video "Motociclisti, strana e meravigliosa gente"
Le riporto in versione integrale:


Riporto un post scritto da una amica motociclista su un forum, ed a titolo di Privacy, lascio anonimo tutto per il momento, perchè è sufficiente ciò che viene riportato per dimostrare che i sistemi di sicurezza, ed in questo caso abbigliamento ed accessori in moto, sono importanti anche se possono sembrare banali o eccessivi.

Ecco quanto ciò che è accaduto:

"Riesco a malapena a scrivere... Lo scorso venerdi sera un mio collega ha avuto un incidente in moto. Nel traffico caotico di Firenze un'auto lo ha urtato. ***** ha fatto un volo ed è caduto in terra. Il suo Monster ha solo qualche graffio. Ma lui....ha preso un brutto colpo alla colonna vertebrale. Un colpo che ha fatto fuoriuscire e rientrare un pezzo di midollo. Adesso lui é in ospedale in terapia intensiva...paralizzato dalla vita in giù. I medici che lo hanno operato d'urgenza non vogliono dare speranze. Dicono che non camminerà mai più. Questa cosa mi sconvolge. Quella sera maledetta dovevo anche io uscire in moto. Mi sarei trovata anch'io sul lungarno. Ma ho chiamato l'amica che stavo per andare a prendere e le ho detto che sarei uscita in auto: mi scocciava mettere le protezioni. Era stata una giornata pesante. Ero stanca. Volevo stare comoda. Lei, che invece già pregustava l'uscita in moto, mi dice 'suvvia che cosa vuoi che capiti! Siamo in città, mica in autostrada!'. Inutile dire che ho passato mezz'ora a spiegarle che si muore anche a 30km/h, che la città è piena di insidie, soprattutto Firenze, dove tanti che si mettono al volante sono turisti e, non conoscendo le strade, cambiano direzione repentinamente. Non ho neanche finito di dire queste cose...e guarda che cosa è successo! Non faccio che pensare 'se solo ***** avesse avuto il paraschiena!' "



Il Paraschiena... Ancora un oggetto incompreso o sconosciuto.
L'omologazione per i paraschiena da moto è 1621- 2 (si riferisce proprio per le protezioni che interessano la colonna vertebrale).

Ecco alcune documentazioni sui modelli, omologazione e funzionalità:

http://www.motor-bike.it/news/352-perche-il-paraschiena

http://cesenabikers.blogspot.com/2009/02/il-paraschiena.html


Nella storia del motociclismo fu Barry Sheene a chiedere il paraschiena, che provò a creare lui stesso con una serie di visiere casco assemblate in modo tale da attutire gli urti durante le cadute: http://it.wikipedia.org/wiki/Barry_Sheene

Non mi resta che fare un augurio a quest'Uomo confidando in un miracolo, e raccomandare chiunque giri su un due ruote, di mettere da una parte il senso estetico e la comodità a tutti i costi ma di mettere noi stessi in primis in sicurezza...
Massimo aka Maxmoto

Un ringraziamento a Massimo per aver chiesto il permesso di pubblicare questa storia all'autrice. La mia speranza è che possa fare riflettere su quanto un indumento fastidioso da indossare come il paraschiena, possa salvarci la vita, così come la conosciamo.
Non posso che accodarmi alle speranze di Massimo.
Tieni duro fratello.
Leonardo.

martedì 17 marzo 2009

Ciao Bull!

Ciao Bulldog!



In ricordo di Alessandro Imeri, che ci ha lasciato da poco, a causa di un incidente motociclistico come tanti... ma Bulldog (questo il nome con cui è conosciuto in rete) non era uno dei tanti.

Stando a una prima ricostruzione dei fatti, Alessandro Imeri, 35 anni, originario di Arcene ma da poco trasferitosi a Ciserano, era diretto da Tavernola verso Lovere quando è andato a sbattere contro la fiancata di una Golf guidata da un trentaduenne di Sorisole e che proveniva dal senso opposto e stava svoltando a sinistra per entrare in una piazzola di sosta. L'impatto con l'auto ha fatto sbandare l'Aprilia che è finita contro una Panda condotta da un ventenne di Malonno che seguiva la Golf.

Bull era un appassionato vero dell' Aprilia, l'unica marca di moto che aveva mai avuto, e l'amava così tanto, da realizzare una colorazione personalizzata per la sua creatura... una colorazione così apprezzata da meritare una realizzazione in serie fatta da Noale, e la partecipazione al Bol D'or.
In ogni singola parola che Alessandro scriveva in rete, si vedeva trasudare tanta, tanta passione. Non era un saccente o una persona che si rendeva preziosa, ma era uno "di quelli buoni", e sarà per molti una perdita incolmabile.
Il mio rimpianto è di non averlo mai conosciuto di persona.

Ciao Bull! divertiti lassù!


Cronaca di un soccorso



Domenica 15 marzo 2009, in un giro in moto, con zavorrina, sono andato ad un ritrovo delle mie parti, presso la statua di Papa Giovanni XXIII, lungo la strada per il Passo del Vestito. Arrivato in prossimità della statua, mi segnalano di rallentare (e visto che già andavo piano... ho capito che qualcosa non andava). Nella curva a sinistra che segue la piazzola di ritrovo, un ragazzo di 35 anni a bordo di una Suzuki Gsxr aveva tamponato una Fiat Panda parcheggiata sulla destra, entro la riga bianca. La cosa strana dell'incidente è la quasi assenza si segni di frenata o di sfregamenteo della moto sull'asfalto.

La frenata era lunga circa mezzo metro, a 25/30 metri dalla moto, e i segni di caduta erano dalla riga bianca laterale della carreggiata in poi. Ancora più strano il fatto che la moto sia caduta sul lato destro, anche se la curva era a sinistra (pare suggerire un hi side). La panda è stata colpita dalla moto al centro del paraurti, e il ragazzo si è infilato tra la moto e il muro, che mostrava segni di contatto con la tuta.
L'abbigliamenti di sicurezza gli ha evitato molto, ma la panda, gli ha salvato la vita. Se non ci fosse stata la panda, lo attendeva l'inizio di un guard rail (oppure un palo, a scelta).
Indossava tuta completa, paraschiena e casco integrale di marca in fibra.
Il casco era crepato. Gli ha salvato la testa.
Nel giro di 15 minuti dall'incidente è arrivato l'elisoccorso e pochi minuti dopo anche l'ambulanza.
Fortunatamente due ragazzi presenti sul posto, prestano soccorso sulle ambulanze, e gli hanno prestato i primi soccorsi, (dopo che l'auto è stata spostata di peso, visto che il malcapitato ci era finito sotto), il mio kit medico è stato utile (sopratutto la coperta termica, visto lo stato di shock del centauro), e, nel giro di 10 minuti dall'arrivo dell'ambulanza, il ragazzo è stato caricato su una barella e poi portato in ospedale. Sul giornale di stamani si parlava di trauma toracico, ma non si sa di più, per il momento.

Questo ragazzo, deve la vita all'abbigliamento protettivo che ha svolto bene il suo lavoro, al soccorso tempestivo di volontari e professionisti, e... ad un auto che gli ha impedito di andare contro ad un guard rail, con gli esiti che si possono immaginare.



Ecco la la galleria completa delle foto : -->QUI<--- (Non c'è nessuna foto sopra le righe, tranquilli!)

Aumentare la sicurezza? Cosa si può fare?


Poco tempo fa, mi sono imbattuto in una discussione interessantissima riguardante la sicurezza sulle due ruote. Ecco riportato quel post così illuminato:


L'autore è Massimo Soldini, un socio dell' Associazione Motociclisti Incolumi.

il pezzo è tratto dalla 18° pagina del thread "Guardrail Assassini, Parliamone" nel forum FazerItalia.


" Le associazioni impegnate in merito esistono. Mi chiedo invece: esiste la coscienza del problema? esiste la volontà di prendere parte alla battaglia?
Bene, non è l'ssociazione x o y a doversi pubblicizzare su un forum ma il popolo del forum che, raggiunta coscienza e volontà di risolvere il problema, deve informarsi, affiancare chi già ha organizzato attività e raccolto informazioni o costituire, se lo ritenesse più proficuo, una propria "organizzazione".

Prendete coraggio a 4 mani, pagate telefonate di vostra tasca, scrivete a comune, polizia, carabinieri, prendete freddo andando in moto per poi tornare a casa con un nulla di fatto, con una giornata passata fuori da qualche ufficio attendendo inutilmente di essere ricevuti.
Prendete iniziativa, pagatevi una trasferta verso una delle fiere motociclistiche, fate volantinaggio, partecipate a motoraduni e mentre tutti, nella serata che li conclude , ballano, bevono, cantano, spendete fiato per fermare gente, presentare le attività della vostra associazione.
Sorbitevi i coattelli che si grattano le palle per scaramanzia mentre nel vostro giorno di ferie siete fuori ad una scuola, zainetto pieno di volantini, intenti nel convincere,parando di incidenti stradali, giovinastri viziati e presuntuosi come non mai.
Viaggiate di fortuna, fatevi ospitare, dormite sul divano di un vostro simile: tutto per essere presenti a questo o quell'avenimento, a migliaia di km da casa, solo per la passione della moto, solo per quell'amico che era in sella con voi e che ora non c'è più, solo per la voglia di vedere una buca tappata, un ferito salvato, un ferito di meno.
..potrei continuare per molto ancora con questo elenco di cose che in parte ho fatto, faccio e farò io in prima persona, che in parte vengono fatte costantemente da altri, come me, dell'Ami o di altre organizzazioni ; ma so per certo che non servirebbe un elenco più lungo e forse non serve nemmeno quello già fatto: molte di queste cose le avete fatte anche voi!
Provate a ri-farle, semplicemente a pensarci su, a parlarne a qualcun altro, fra un turno d pista e l'altro o magari durante una pausa di un giro in moto su per i colli.

Poi tornate qui, rileggete queste 19 pagine.
"Solo" questo vi chiedo , senza voler criticare, senza sentirmi migliore, ma solo in parte più navigato.

Grazie a tutti per l'attenzione e perdonate le frasi pungenti, scusatemi sul serio se vi siete sentiti offesi: vi assicuro, se l'ho fatto, l'ho fatto solo per pungervi sul vivo, per muovervi a salire sulla barca, la stessa mia barca su cui vi ho sempre considerato. "

Massimo Soldini
socio AMI(Associazione Motociclisti Incolumi)

giovedì 12 marzo 2009

Contro la velocità e le stragi del sabato sera


Questo video è un capolavoro.



Comincia e finisce con un monologo di Giorgio Panariello sulle stragi del sabato sera, poi passa a mostrare 8 minuti di foto e video di incidenti a volte mortali, e finisce con una frase di Giorgio Panariello.

Questo video merita di essere visto.



Montaggio RVM : Daniele Campagnolo (Youtube)

Non pensiate che se vi succede qualcosa, avete giocato male "solamente con la vostra vita". Potreste coinvolgere anche altri... o lasciare in pezzi le vostre famiglie.

Trappola mortale parte 3: Olio sul Passo del Bracco


Ebbene si. Dopo il
Primo e il Secondo episodio in Cisa, ora la malattia mentale del gettare l'olio su strada si è allargata al Passo del Bracco.

Vi copio incollo quanto scritto da Peo, sul forum dei "Pazzi del Bracco"

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Messaggio sul forum "Pazzi del Bracco" da Peo


Ieri (DOmenica 8-03-09) sono andato dopo pranzo a prendere un caffè in compagnia al tagliamento sapendo di incontrare Hannibal con la Chicca e c.

A parte che ho saputo che in mattinata era scoppiata una guerra con il solito abitante del posto incarognito con i motociclisti,
Al calar del sole decido di tornare a casa per evitare di congelarmi durante il ritorno,prendo la moto e torno verso valle da solo..................qui succede quello che spero sia solo frutto della mia fantasia(ma purtroppo ho la quasi certezza)
...per mia fortuna procedevo ad una velocità più che moderata quando in una delle prime curve(A SINISTRA) nel bosco ho notato dell'olio sparso per tutta la curva complici anche le auto che passando hanno aumentato l'ampiezza della macchia...anche la curva dopo(A DESTRA)era sporca(IL TUTTO SEMBRAVA MOOOOLO CHIARAMENTE VERSATO CON UNA BOTTIGLIA)..apriti cielo!


Torna subito indietro per segnalare e cerco di chiamare Hannibal perchè avvisasse gli altri del pericolo(IO NON HO I NUMERI)per fortuna stava rientrando anche lui in macchina e si ferma chiama intanto i carabinieri, mentre segnalo, che mandino qualcuno a pulire la strada...insomma riusciamo a "salvare" da caduta certa visto che si scivolava anche a piedi...

RINGRAZIO CHI ha voluto che io partissi prima che andassi piano e che mi accorgessi in tempo dell'olio....ma dopo avervi detto ciò e non so ma forse oltre una denucia verso ignoti dovrei scrivere questo in altri siti visto che qui ci siamo pochi...mi chiedo...PORCA DI QUELLA @@@TTANA SUCIDA LURIDA!!!!!ATTENZIONE RAGAZZI!!!!!POTREBBE AGGIRARSI UN ASSASSINO BASTARDO CHE VUOLE UCCIDERE...E NON SCHERZO!!!



LINK
<----- al thread sul forum dei Pazzi del bracco
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Dato che ho già visto un comportamento del genere altrove, purtroppo credo a quello che leggo.. State attenti. Sul Bracco non basta accendere il cervello per non far chiudere la famosa vena, bisogna anche avere mille occhi, per evitare i pericoli creati da una mente malata.

State attenti, e cercate di non fare arrabbiare gli abitanti. Alcuni sono pazzi.

indice e medio a V,
Leonardo

giovedì 26 febbraio 2009

Think! Pensa!

Questo è un video nel puro spirito di Accendi il cervello! Simpatico, corto, e molto istruttivo.
La morale è che i pericoli sulla strada ci sono (gasolio, furgoni che non mettono la freccia, curve pericolose che stringono più di quanto si pensi, dossi invisibili, autotreni, margherite fresche di mucca, trattori.. e non solo), e in un mondo ideale sarebbero segnalati, ma così non è, e quindi, bisogna sempre accendere il cervello, e prevedere tutte le possibilità probabili e improbabili che ci possiamo trovare a dovere affrontare.
Buona visione!


Impennare? Ecco perchè non farlo

In questo video, si vede una impennata lunghissima di uno che evidentemente "ci sa fare". Il motociclista impenna per diverse centinaia di metri, e, quando passa accanto ad un gruppo di persone, butta giù la moto, perde l'equilibrio, atterra con la ruota storta e con la mano sulla manopola del gas, che gli fa prendere ciclicamente velocità. Dopo molti capitomboli prenderà un sacco di colpi, ma sembra essersela cavata. ciò che l'ha salvato è il fatto di non essere andato contro a nulla, e l'aver indossato un minimo di abbigliamento protettivo.
La cosa rara di questo video è la prospettiva. Ci si riesce ad immedesimare nel malcapitato, e questo può farci capire cosa significa cadere a quella velocità.






Ne valeva la pena?
indice e medio a V,
Leonardo.

martedì 10 febbraio 2009

Evitate i litigi con gli automobilisti. Il rischio è fatale.



Nella giornata di ieri, un ragazzo di 29 anni è morto a Pescara.

Andava in moto (un Yamaha 600), ed è scoppiato un diverbio con un automobilista, alla guida di una Fiat Punto.
E' successa la cosa che nessuno riterrebbe sensata o concepibile.
A quanto pare, (e poi le indagini stabiliranno meglio la dinamica), l'automobilista ha speronato la moto spingendola contro un guard rail.
Andrea Norscia, 29 anni, si è procurato un profondo taglio che ha reso inutile l'invervendo del 118.

le uniche parole che mi vengono da dire sono condoglianze per la famiglia.

Spero vivamente che la pena che verrà applicata sarà quella per omicidio aggravato da futili motivi. 25 anni, in cui le strade conteranno un assassino in meno.

Nella mia esperienza personale, è capitato di dover evitare di essere speronato da una persona agitata che poco prima aveva quasi investito me ed una ragazza che attraversava sulle strisce.
Queste cose, purtroppo, succedono e continueranno a succedere.
Bisogna essere forti.
L'automobilista medio è ignorante, e non ha alcun pensiero per il motociclista medio. Niente precedenze, manovre improvvise non segnalate dalle frecce, sorpassi al millimetro.. e purtroppo ieri, uno speronamento.
Siamo piccoli, e avremo sempre la peggio.
Bisogna esser forti, di testa, anche per chi non lo è dall'altra parte del volante.

Indice e medio a V,
Leonardo.

ciao Andrea!

giovedì 5 febbraio 2009

Petizione contro i guard rail assassini






Sign for Basta guard-rail assassini

Leonardo.

Vale la pena fare un salto a firmarla, ci si mette giusto una trentina di secondi.
indice e medio a V,

mercoledì 4 febbraio 2009

Pirateria Stradale


Anche se siamo sicuri delle nostre capacità, la pirateria stradale è un rischio di cui tenere conto. Avvicinarsi ad un incrocio in cui abbiamo la precedenza può essere una trappola mortale, se questa non ci viene data! Non possiamo arginare noi stessi il problema, ma possiamo ridurre, per quanto possibile, le nostre possibilità di essere presi, con una guida attenta oltre quanto dovremmo avere, sia di giorno che di notte, e facendo finta di essere invisibili. Solo così possiamo guidare in maniera il più sicuro possibile, non dando mai per scontato che ci venga data una precedenza.

Nel 2008 sono stati 323 gli episodi di pirateria stradale: 93 persone sono rimaste uccise e 331 ferite. Le morti registrate nel 2007 erano state 68. Sul totale delle inchieste, 249 (vale a dire il 77%) hanno condotto all'identificazione del responsabile, arrestato in 125 occasioni e denunciato a piede libero in altre 124. Nel 43,8% dei casi è stata accertata la presenza di alcol e droghe. I dati sono dell'osservatorio Il Centauro-Asaps.

Gli episodi osservati nel 2007 erano stati 161, la metà rispetto ai 323 del 2008: si registra una netta crescita del +100,6%. Nel 2007 le vittime erano state 68 (93 nel 2008 con un aumento del 36,8%) mentre il numero dei feriti si era fermato a quota 150 (331 nel 2008, +120,7%).

Sugli incidenti pesano l'ombra dell'alcol e delle droghe: in 109 casi (43,8%) ne è stata accertata la presenza, ma è un dato che deve essere accolto con cautela: la positività dei test è riferibile solo quando il responsabile è stato identificato, 249 su 322. "Spesso quando le forze di polizia identificano l'autore - spiega Giordano Biserni, presidente Asaps - non ha più senso sottoporre il sospetto a controllo alcolemico o narcotest, perché sono trascorse ore o giorni dall'evento".

Pirati stranieri
Lo studio tiene conto anche della presenza di pirati stranieri. Il 31,3% degli identificati è risultato non italiano. Il 53,6% dei fatti - 173 contro 150 - avviene di giorno. Ancora una volta sono le categorie deboli della strada pagare un prezzo altissimo in termini di mortalità e lesività: 54 sono gli anziani coinvolti, 41 i bambini, rispettivamente il 12,7% ed il 9,7%.

Campania in testa
La geografia degli episodi vede al primo posto la Campania con 39 casi, (12,1%); seguono Toscana e Emilia Romagna con 37 e 36 episodi (11,5% e 11,1%). Due soli casi in Umbria e Valle d'Aosta (0,6%), uno in Basilicata (0,3%).

Via Asaps, Tgcom

lunedì 2 febbraio 2009

La somma del rischio: comportamenti, strade, veicoli.

Quest'articolo è uno studio approfondito sugli incidenti stradali riguardanti le due ruote in Italia, con dei confronti con altri paesi europei, visti da Lorenzo Borselli, un Sovrintendente della Polizia Stradale.
Il suo punto di vista, è assolutamente interessante, perchè è sia esterno al mondo delle due ruote, visto il suo ambito lavorativo, sia interno, in quanto motociclista.

L'articolo originale è sul sito dell' ASAPS,
l'Associazione Sostenitoni e Amici della Polizia Stradele.


La somma del rischio: comportamenti, strade, veicoli.
di Lorenzo Borselli(Sovrintendente Polizia Stradale)

venerdì 30 gennaio 2009

Tragedia sfiorata. Ecco perchè bisogna andare piano

Perchè accendere il cervello in strada?
perchè andare piano, anche se c'è una curva veloce e un nugolo di amici a filmare le tue gesta nonostante il traffico?

ecco perchè.

Moto vs Furgone

Di chi è la colpa non interessa a nessuno, vista la tragedia sfiorata.

martedì 27 gennaio 2009

26 Aprile 2009. NO!!! ai guard rail ghigliottina!



Il 26 / 04 /2009, si terranno a Roma e a Milano, in contemporanea, due manifestazioni volte a sensibilizzare i cittadini e le istituzioni sulla necessità di cambiare gli attuali guard rail presenti sulle nostre strade, con aggiunte o modelli più funzionali per gli impatti motociclistici.

questo è il link alla pagina con tutti i dettagli e le spiegazioni del caso, nel forum Tingavert : --->LINK<----

Prendete conscienza di questo problema, e, se potete, partecipate attivamente.

Guard Rails, funzionano davvero?

Sono attorno a noi, ovunque, e ci dicono che siano lì per la nostra sicurezza, per proteggerci da incidenti fatali, che sono il modo più sicuro e perfetto che esista per contornare le nostre strade.
E' davvero così?

e... se un auto prende frontalmente un guard rail nella sua parte iniziale, e non di fianco?
e... se entra attraverso il vetro frontale?

e... se l'auto in sbandata impatta con una portiera nell'inizio del rail?


e... cosa che tocca più da vicino...
e... se un motociclista cade su un viadotto, riuscirà a non finire di sotto?
e...se un motociclista, pur con tutte le protezioni del caso, impatta contro uno dei paletti (taglienti) che sorreggono i guard rail a più di 30 km/h?
e...se ?

Questo video è stato realizzato da Maxmoto( già autore di quella perla di video di "Motociclisti, strana e meravigliosa gente"), per promovuere la Manifestazione del 26 Aprile 2009 contro i Guard-Rail Pericolosi, promossa da Motociclisti per la Vita. Vale la pena di guardarlo, e di partecipare



vale anche la pena di dare uno sguardo ad un vecchio post
----> QUI <----

indice e medio a V,
Leonardo.