Consigli d'uso

Questo blog è diventato ormai relativamente lungo. Scorretelo in basso! Vale assolutamente la pena, vedere i post meno recenti, sono i più istruttivi. Sono i post il cui messaggio ha stimolato la realizzazione di questo blog. La consultazione è consigliata, dal basso, verso l'alto!
Vi ringrazio per il vostro tempo, e vi riavverto.. alcune immagini sono forti... ma, per loro natura, capaci di impedire alla vostra "vena" di chiudersi, e salvare una vita.


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martedì 26 luglio 2011

Video di un frontale tra due moto (finito bene)

In questo video una moto invada la corsia, centrando quello che sta filmando la strada. Non ci sono guard rail nè ostacoli vicini, e nè il colpevole nè la vittima dovrebbero aver sofferto di lesioni pesanti. Il primo si vede scivolare accanto alla moto e il secondo si vede fermo già lontano dalla moto. Sicuramente un grande spavento e una testimonianza che una situazione del genere può succedere.. e l'abbigliamento tecnico in quel caso, aiuta!

Video di un incidente frontale finito bene

In questo video una moto invada la corsia, centrando quello che sta filmando la strada. Non ci sono guard rail nè ostacoli vicini, e nè il colpevole nè la vittima dovrebbero aver sofferto di lesioni pesanti. Il primo si vede scivolare accanto alla moto e il secondo si vede fermo già lontano dalla moto. Sicuramente un grande spavento e una testimonianza che una situazione del genere può succedere.. e l'abbigliamento tecnico in quel caso, aiuta!

Video di un incidente frontale andato bene

In questo video una moto invada la corsia, centrando quello che sta filmando la strada. Non ci sono guard rail nè ostacoli vicini, e nè il colpevole nè la vittima dovrebbero aver sofferto di lesioni pesanti. Il primo si vede scivolare accanto alla moto e il secondo si vede fermo già lontano dalla moto. Sicuramente un grande spavento e una testimonianza che una situazione del genere può succedere.. e l'abbigliamento tecnico in quel caso, aiuta!

mercoledì 13 luglio 2011

Il weekend più nero degli ultimi 2 anni. 40 morti sulle nostre strade.


Ecco l'articolo integrale del Presidente dell' ASAPS, Giovanni Biserni, consultabile a questo indirizzo.

(Asaps) Il secondo di luglio è stato il peggior fine settimana dell'anno con 980 incidenti, 827 feriti e ben 40morti. Un numero così elevato di decessi non era mai stato toccato nel 2011 e neppure in tutti i week end del 2010. E parliamo dei soli dati degli incidenti rilevati dalla Polizia Stradale e dai Carabinieri e forniti dal Servizio Polizia Stradale, ai quali poi si dovranno aggiungere tutti quelli rilevati dalle Polizie Locali.

Record anche per le vittime fra i conducenti e trasportati dei veicoli a due ruote che sono state 25, pari al66% dei decessi totali. In questo caso solo nel primo fine settimana di giugno 2010 (4-6 giugno) si era superato questo numero, con 27 motociclisti deceduti.
Una serie di dati assurdi e imbarazzanti se incastonati in un contesto ad andamento molto positivo che continua dal 2009/2010, ma che in questo fine settimana ci ha riportato di fronte alla cruda realtà.
Aggiungiamo anche che 10 di queste quaranta vittime, cioè il 25%, avevano meno di 30 anni. Altro dato significativo è che 17 dei 40 lenzuoli bianchi sono stati stesi sotto i fari, nella notte. Una percentuale del42% di vittime nelle ore tragiche che vanno dalle 22 alle 6 del mattino, un dato assolutamente sproporzionato rispetto al volume del traffico di quelle ore a maggior rischio.
Anche sul versante della sinistrosità notturna c'è ancora molto da lavorare. Forse non saranno sufficienti le pur potenziate iniziative di contrasto al solo alcol, però si deve capire bene anche qual è la cifra dell'assunzione di droghe di chi è al volante.

Pesa poi anche il fattore stanchezza ma qui entra in gioco il modello del divertimento ad oltranza.
Da questo Week End di sangue si deve ricavare l'indicazione che l'incidentalità dei veicoli a due ruote è assolutamente ancora fuori controllo e senza una serie di interventi specifici su questo segmento, con controlli mirati, formazione e informazione e - ci si passi il gioco di parole - messa in sicurezza delle barriere di sicurezza (guard-rail) e della infrastruttura stradale in genere, i prossimi obiettivi di abbassamento della mortalità sulle strade rimarranno sulla carta. L’Asaps solidarizza con quei Moto Club che con serietà si pongono il problema della sicurezza, partendo innanzi tutto dai comportamenti alla guida, evidenziando però anche i doveri degli enti proprietari delle strade per la messa in sicurezza delle strutture. La serie continua di tagli ai bilanci sta portando la situazione delle nostre statali e provinciali e comunali extraurbane ad un indice di pericolosità ormai intollerabile.

Giordano Biserni
Presidente Asaps

venerdì 8 luglio 2011

(vecchie)Considerazioni ASAPS sulle 2 ruote


Pagina originale QUI

"Vi parliamo di moto.
Il perché di un’inchiesta sui pericoli per i veicoli a due ruote
C’è da fare una preliminare considerazione. La moto rimane forse il mezzo più emozionante e accattivante nella mobilità moderna. Pochi mezzi di locomozione danno la sensazione di libertà che dà un veicolo a due ruote. E non dobbiamo mai dimenticare che un motociclista in più sulla strada è un’auto in meno sul percorso e in un parcheggio. Però la categoria vive gli aspetti più drammatici della mobilità. Per questo va informata meglio, oseremmo dire che va difesa dai numerosissimi fattori di rischio che la riguardano
In Europa, ultimi dati disponibili ETSC, mediamente per ogni chilometro percorso il rischio per un motociclista di rimanere coinvolto in un incidente stradale e di ben 18 volte superiore che per il conducente di una autovettura. Se questa raffigurazione appare shoccante nel suo complesso, le singole variazioni nel rapporto motociclista/ automobilista a livello nazionale sono ancora più impressionanti: da 6 volte in Norvegia (la più sicura per i motociclisti) a 50 volte per la Slovenia (la più pericolosa). L’Italia come si colloca? Non lo sappiamo. Nell’analisi dell’ETSC i dati relativi al nostro Paese mancano. Però elementi valutativi, anche se datati, ce ne sono.
Quando parliamo di incidenti sui veicoli a due ruote, dobbiamo partire da un dato
impressionante, nel periodo1995/2005, in Italia, hanno perso la vita in moto 14.984 persone, mentre 882.179 hanno riportato ferite, molte delle quali altamente invalidanti.
Nei fine settimana dei primi 10 mesi del 2008 i dueruotsti sono stati vittime in 484 incidenti mortali su 1.218 totali, pari al 40%. Il dato fa segnare un leggero calo pari 36 vittime, -6,9% rispetto allo stesso periodo del 2007, ma rimane assolutamente drammatico. Ricordiamo che il parco moto e ciclomotori corrisponde a circa il 19% del parco totale dei mezzi, ma va sottolineato che i veicoli a due ruote coprono in Europa appena il 2 - 2,5% della mobilità totale (auto, camion, pullman), in Italia raggiungiamo il 3,5 - 4% per il clima più favorevole che caratterizza il nostro Paese.
Secondo i dati complessivi Istat degli incidenti del 2005 i veicoli motorizzati a due ruote sono stati coinvolti nel 26% degli incidenti mortali. Assistiamo ad una preoccupante tendenza alla crescita di questa fascia della sinistrosità che, lo abbiamo visto ne fine settimana tocca quota 40% e d’estate arriva al 60%.
Dobbiamo considerare come un dato drammatico ed inaccettabile quello di circa 1.400 vittime l’anno, al quale dobbiamo poi aggiungere oltre 90.000 feriti, molti dei quali hanno riportato lesioni permanenti e non torneranno più a camminare con le loro gambe. Numeri di una follia!
La responsabilità di questa grave situazione è dovuta ai soliti tre elementi: i comportamenti umani, la pericolosità delle strade, la potenza (velocità) dei veicoli.
L’Asaps ha affrontato questi aspetti in una sua inchiesta, intitolata Mal di Moto, pubblicata sulla rivista ufficiale dell’Associazione il Centauro. I motociclisti corrono…? Sì spesso corrono molti rischi in buona parte evitabili.
"

Incidenti totali in calo, decessi in moto in aumento


da Motoblog:Articolo

"

L’ultimo rapporto dell’ASAPS sottolinea l’andamento delle statistiche sugli incidentri stradali che hanno coinvolto le due ruote nel primo semestre dell’anno. Il 2011 fa registrare un calo del numero di sinistri rispetto allo stesso periodo del 2010, ma il numero dei morti sulle strade è salito, con un leggero aumento rispetto al 2010.

Entrando nel dettaglio, i dati forniti da Polstrada e Carabinieri parlano di 19.736 incidenti stradali, in calo del -13,7% rispetto ai 22.863 sinistri nei primi sei mesi dell’anno scorso. Positivo anche il dato dei feriti, che sono stati 2.218 in meno, pari al -12,5%: 15.500 contro 17.718 del 2010. Non solo, perchè in senso assoluto, abbiamo una diminuzione del -9,4% degli incidenti mortali, che diventano -15,9% nel caso dei giovani sotto i 30 anni.

Non va tanto bene, invece, per la nostra categoria, i motociclisti, che nella prima metà dell’anno hanno registrato 191 decessi contro i 188 del 2010. 3 motociclisti morti in più sulle strade, che sembrano molti di più considerando l’andamento positivo delle statistiche nazionali degli incidenti. Come al solito, la categoria dei dueruotisti continua con il trend negativo, ma escludendo le cause di decesso per velocità elevata, dove sono le istituzioni? io vedo ancora tutti i guard rail ghigliottina e buche grosse come crateri nelle strade.
"