Consigli d'uso

Questo blog è diventato ormai relativamente lungo. Scorretelo in basso! Vale assolutamente la pena, vedere i post meno recenti, sono i più istruttivi. Sono i post il cui messaggio ha stimolato la realizzazione di questo blog. La consultazione è consigliata, dal basso, verso l'alto!
Vi ringrazio per il vostro tempo, e vi riavverto.. alcune immagini sono forti... ma, per loro natura, capaci di impedire alla vostra "vena" di chiudersi, e salvare una vita.


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lunedì 27 aprile 2009

Un Decalogo (+1) per guidare con la testa


Un pò di consigli utili, non guastano mai.

Qui ne ho messi alcuni, quelli che trovo più efficaci nella guida su strada.

1) Prima di salire in sella, pensare: "Prometto, prima di accendere il motore, di accendere il cervello".

2) Mentre "la vena" rischia di chiudersi, ricordare di "Non correre più veloce del tuo angelo custode".

3) Guidare come in una partitata a scacchi, dove bisogna prevedere le mosse del nostro avversario, che purtroppo è sleale, ed effettua mosse impreviste e non consentite. Specialmente in città.

4) "Fare finta di essere invisibili", così non si da per scontato di essere visti dagli altri, anche quando abbiamo la precedenza.

5) Rallentare comunque agli incroci, anche se si ha la precedenza, non è una premura eccessiva, specie quando ci sono persone che fumano, ascoltano musica a palla, e contemporaneamente parlano al cellulare, mentre guidano.

6) Se io tratto bene la moto, essa tratterà bene me... e se la conosco minuziosamente, saprò riconoscere una perdita o un comportamento anomalo, che altrimenti non noterei, quindi lavare spesso la moto, curarne la lubrificazione, la manutenzione, e il controllo della pressione, è un dovere.... ma col tempo diventa un piacere.

7) Tenere un margine di sicurezza, ulteriore, oltre al normale margine "da strada", può aiutare. Il guasto meccanico è sempre in agguato, ed è infido e inaspettato. Quel metro in più può salvare. Anche quel centimetro in più.

8) Sulla sicurezza non si risparmia, mai. Casco con anello a doppia D, giubbotto, guanti, paraschiena, stivali, pantaloni, o ancora meglio tuta.

9) Fondamentale è la fisica.. "E uguale a Un mezzo emme vù quadro"...L'energia cinetica aumenta in maniera quadratica rispetto alla velocità! vai al doppio? freni nel quadruplo dello spazio!

10)La regola forse più importante, da ricordare in strada, quando arriva un altro centauro, è che ad arrivare primi in cima al passo, non guadagnamo nulla.E' sensato rischiare di sacrificare l'uso delle gambe o peggio, la tetralgia, (o ancora peggio) per arrivare prima di un emerito sconosciuto? e poi? davanti a che pubblico? per quale gloria? le gare si fanno in pista, e, per chi non ha i mezzi.. non si fanno. Si sognano, finchè la buonasorte non le permetterà!

eppure...
Riportare alla mente foto di guardrail insanguinati, o immagini di incidenti mortali, può fare tornare in se, quando "la vena" si chiude.. ma purtroppo, ricordare un amico scomparso in sella, è il freno migliore che esista, per tenere a freno i diavoli che salgono in sella con noi, ogni volta che giriamo quella meravigliosa, maledetta manopola.

Indice e medio a V,
Leonardo Tongiani.

giovedì 16 aprile 2009

Ancora un dramma su due ruote. Mettete il paraschiena.

La settimana scorsa su un social network, ho letto queste parole riportate la Massimo, conosciuto in rete con il nick di MaxMoto, già coautore del video "Motociclisti, strana e meravigliosa gente"
Le riporto in versione integrale:


Riporto un post scritto da una amica motociclista su un forum, ed a titolo di Privacy, lascio anonimo tutto per il momento, perchè è sufficiente ciò che viene riportato per dimostrare che i sistemi di sicurezza, ed in questo caso abbigliamento ed accessori in moto, sono importanti anche se possono sembrare banali o eccessivi.

Ecco quanto ciò che è accaduto:

"Riesco a malapena a scrivere... Lo scorso venerdi sera un mio collega ha avuto un incidente in moto. Nel traffico caotico di Firenze un'auto lo ha urtato. ***** ha fatto un volo ed è caduto in terra. Il suo Monster ha solo qualche graffio. Ma lui....ha preso un brutto colpo alla colonna vertebrale. Un colpo che ha fatto fuoriuscire e rientrare un pezzo di midollo. Adesso lui é in ospedale in terapia intensiva...paralizzato dalla vita in giù. I medici che lo hanno operato d'urgenza non vogliono dare speranze. Dicono che non camminerà mai più. Questa cosa mi sconvolge. Quella sera maledetta dovevo anche io uscire in moto. Mi sarei trovata anch'io sul lungarno. Ma ho chiamato l'amica che stavo per andare a prendere e le ho detto che sarei uscita in auto: mi scocciava mettere le protezioni. Era stata una giornata pesante. Ero stanca. Volevo stare comoda. Lei, che invece già pregustava l'uscita in moto, mi dice 'suvvia che cosa vuoi che capiti! Siamo in città, mica in autostrada!'. Inutile dire che ho passato mezz'ora a spiegarle che si muore anche a 30km/h, che la città è piena di insidie, soprattutto Firenze, dove tanti che si mettono al volante sono turisti e, non conoscendo le strade, cambiano direzione repentinamente. Non ho neanche finito di dire queste cose...e guarda che cosa è successo! Non faccio che pensare 'se solo ***** avesse avuto il paraschiena!' "



Il Paraschiena... Ancora un oggetto incompreso o sconosciuto.
L'omologazione per i paraschiena da moto è 1621- 2 (si riferisce proprio per le protezioni che interessano la colonna vertebrale).

Ecco alcune documentazioni sui modelli, omologazione e funzionalità:

http://www.motor-bike.it/news/352-perche-il-paraschiena

http://cesenabikers.blogspot.com/2009/02/il-paraschiena.html


Nella storia del motociclismo fu Barry Sheene a chiedere il paraschiena, che provò a creare lui stesso con una serie di visiere casco assemblate in modo tale da attutire gli urti durante le cadute: http://it.wikipedia.org/wiki/Barry_Sheene

Non mi resta che fare un augurio a quest'Uomo confidando in un miracolo, e raccomandare chiunque giri su un due ruote, di mettere da una parte il senso estetico e la comodità a tutti i costi ma di mettere noi stessi in primis in sicurezza...
Massimo aka Maxmoto

Un ringraziamento a Massimo per aver chiesto il permesso di pubblicare questa storia all'autrice. La mia speranza è che possa fare riflettere su quanto un indumento fastidioso da indossare come il paraschiena, possa salvarci la vita, così come la conosciamo.
Non posso che accodarmi alle speranze di Massimo.
Tieni duro fratello.
Leonardo.