In sostanza la norma prevede alcuni step: fino ai 50cc resta quanto già previsto; da 125cc in poi, obbligo di casco integrale; fra 125 e 300cc (e potenza da 11 a 25 kw) si devono indossare guanti e giacca tecnica con protezioni; da 300 a 600cc (e potenze da 25 a 52 kw) va aggiunto il paraschiena, oltre i 600cc bisogna avere anche i pantaloni tecnici con protezioni per fianchi e ginocchia.
In tutto questo, nessun riferimento a scarpe o stivali tecnici; misura del fatto che il disegno di legge non è certo stato redatto da motociclisti. Inoltre, nessuna modifica per chi usa i “motorini”: i ciclomotoristi sono da considerarsi una categoria debole, basti pensare al numero di incidenti (spesso con conseguenze pesanti) che li vede coinvolti. Ma per loro niente, nessuno obbligo… scodella in testa e via! Altra considerazione, il paraschiena (capace più dei guanti di salvare la vita) è obbligatorio solo dai 600cc in poi.
E in questo disegno di legge ci sono ad esempio accenni alle infrastrutture stradali? No. Si prevede che i comuni che non rifanno l’asfalto quand’è pieno di buche vengano sanzionati? No. Si prevede che vengano resi illegali i guard-rail a tagliola? No. Si rende obbligatoria una verniciatura delle strisce sull’asfalto che non diventi una trappola quando piove? Ancora un no. Anzi. Se prima (che poi nessuno lo facesse è un altro paio di maniche) i proventi delle multe dovevano essere destinati alla sicurezza stradale (in forme non meglio precisate), il d.l. 1720 propone che solo il 20% di questi soldi vada alla sicurezza. Un modo per consentire ai comuni di intascarsi i soldi delle multe ma con la coscenza pulita.
Nel coro di “no”, ultime in ordine di tempo sono arrivate anche le preoccupazioni dell’Ancma: il rispetto della norma richiederebbe, secondo l’organizzazione dei costruttori, un investimento pro capite che oscilla tra i 500 e i 1.000 euro. Tenuto conto di questo, è facile prevedere che un numero incalcolabile di conducenti e passeggeri ripiegherebbero su prodotti low cost, di scarsa qualità e di incerta provenienza.
Le perplessita dei produttori di abbigliamento, invece, sono probabilmente da identificare nel fatto che la norma vorrebbe rendere obbligatorio il casco integrale per tutti; questo significherebbe bloccare il mercato di tutti le altre tipologie di caschi (v. jet o modulari).
Motocivismo ci informa che il comma di cui stiamo parlando (parte del disegno di legge di modifica al Codice della Strada) è stato accantonato, nel corso della seduta del Senato di mercoledì 14 aprile. “Accantonato” non significa bocciato, significa che è in stand by, che domani può essere riproposto così com’è. Oppure che domani qualcuno di buon senso lo riprenda in mano e lo renda un provvedimento accettabile.
MOTOVEICOLI FINO A 11 KW – 125cc SCOOTER INCLUSI: Diventa obbligatorio indossare ilcasco integrale
MOTOVEICOLI DA 11 A 25 KW – MOTO E SCOOTER DA 125 A 300cc: Al casco integralesi aggiunge l’obbligatorietà di guanti per la protezione delle mani e di giacca tecnica con protezioni per spalle e gomiti
MOTOVEICOLI DA 25 A 52 KW – MEZZI SINO A 600cc: Alla dotazione obbligatoria si aggiunge la giacca tecnica con paraschiena integrale oltre alle protezioni per spalle e gomiti
MOTOVEICOLI CON CILINDRATA SUPERIORE ai 600cc: All’elenco dell’equipaggiamento si aggiungono i pantaloni tecnici con protezioni per fianchi e ginocchia
da Motoblog
Non so voi.. ma l'unica cosa che odierei mettere, sono i pantaloni tecnici per fare 2 km di casa/lavoro. Per i giri in moto più lunghi, li metto da anni.
indice e medio a V,
Leonardo Tongiani
2 commenti:
leggevo appunto stamattina l'articolo...
a volte si, sembro esagerato, ma tranne pantaloni e stivali (sempre nei viaggi lunghi) metto giaccone e guanti con protezioni e casco anche per andare al bar...
non é una questione di legge, ma di testa... in 9 anni di belgio ed olanda ho visto persino ragazzini sgli scooter indossare caschi integrali senza obbligo di legge...
tempo fa rimasi colpito vedendo un ragazzo tedesco con una 125 4 tempi con giacca tecnica, paraschiena, guanti e casco integrale. usava la moto per andare al mare, qui in italia, dove stava studiando medicina. Moto lenta, tragitto breve e di piacere, ma sicurezza al pirmo posto! Quello è un esempio da imitare!
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